L'edificio sorge su un lotto di completamento nella frangia urbana perimetrale del nucleo abitato di San Donà.
La pianta rettangolare è il frutto delle dimensioni del lotto, stretto e lungo, accessibile da una strada privata di modesta larghezza.
L'edificio è articolato in un corpo di fabbrica scavato in posizione centrale, in corrispondenza dell'accesso all'abitazione, filtrato da una bussola che, assieme al vuoto a doppia altezza in corrispondenza della scala e del soggiorno, è l'elemento centrale attorno al quale ruota l'organizzazione della casa.
La bussola proteggere l'ingresso dalla strada; sul lato opposto la finestra a doppia altezza apre sul retro e si affaccia su un giardino d'inverno che funziona da quinta scenografica illuminata di sera.
La scelta dell'impianto ha generato la divisione del corpo di fabbrica in due parti: la zona giorno da una parte e la zona servizi dall'altra collegata dallo spazio centrale di accesso da cui parte la scala che raggiunge il primo piano dove si trova la zona notte realizzata in due parti: genitori da un lato e ragazzi dall'altro; il vuoto sul soggiorno e lo spazio di collegamento uniscono le due parti funzionalmente autonome.
La casa è caratterizzata da una serie di aperture che inducono a selezionare gli sguardi verso il paesaggio esterno, caratterizzato, sul lato ovest e nord, dai campi superstiti con, sullo sfondo, la tangenziale e in secondo piano le dolomiti.